Addomesticare la volpe

„Ciao!” disse la volpe.

„Ah, che paura mi hai fatto!” disse la volpetta, voltandosi. „Perché ti sei avvicinato di soppiatto?”

„Non volevo spaventarti.” disse la volpe. „Scusami. Cosa stai facendo?”

„Sto guardando le stelle. Sono così belle!” disse la volpetta.

„Oh, è da tanto tempo che non le guardo.” disse la volpe. „Ma hai ragione, sono davvero belle.”

„Secondo te, cosa sono veramente le stelle?” chiese la volpetta con gli occhi luccicanti. „Secondo me sono tante lucciole in un grande, grande stagno nero.”

„Sono tanti enormi pianeti. Come quello su cui viviamo, solo che sono così lontani che sembrano solo piccoli puntini.” rispose la volpe.

„Come lo sai?” chiese la volpetta con sospetto, perché non le piaceva che questa volpe sconosciuta non condividesse la sua nuova teoria.

„Avevo un amico che veniva da un altro pianeta.” disse la volpe, un po’ triste nel ricordare il piccolo principe.

„Il tuo amico?” chiese la volpetta con stupore. „Sei stato addomesticato da un extraterrestre?”

„Sì, ma poi è tornato dalla sua rosa.” disse la volpe. “Ma ne sono felice, perché è molto meglio essere una volpe addomesticata. E almeno penso spesso a lui, quando era ancora con me. E sono anche felice che sia con la sua rosa, così almeno è felice.”

„E non ti dispiace di non essere felice senza di lui?” chiese la volpetta, avvicinandosi un po’ alla volpe.

„No, perché la felicità del mio amico è più importante per me.” disse la volpe.

„Sai, molti ti considererebbero stupido per questo.” disse la volpetta.

„E anche tu mi consideri stupido?” chiese la volpe, un po’ impaurita dalla risposta perché non voleva essere considerata stupida dalla volpetta.

„Penso che tu sia carino.” disse la volpetta, poggiando la zampa sulla testa della volpe per un istante.

„Sei mai stata addomesticata?” chiese la volpe con curiosità, perché la volpetta era così amichevole con lei come solo una volpetta addomesticata poteva essere.

„Certo che sì.” rispose la volpetta con un sospiro, tornando a guardare le stelle. „Molte volte. Forse più di quanto avrei dovuto.”

„Io sono stato addomesticato solo una volta.” disse la volpe, sorpreso. „Non riesco nemmeno a immaginare com’è essere addomesticati tante volte.”

„Posso aiutarti a immaginarlo.” rispose la volpetta. „Ti è dispiaciuto quando il tuo amico è tornato dalla sua rosa?”

„Sì.” disse la volpe, abbassando lo sguardo. „Ho anche pianto.”

„Allora ora immagina che dopo ogni addomesticamento ci sia un altro addio e un’altra dose di dolore si aggiunga a quella precedente.”

La volpe immaginò e non le piacque per niente quella sensazione.

“Auuuuuu.” si lamentò. “È terribile. Se è così terribile essere addomesticati tante volte, perché lo hai permesso?”

“Sai, è una legge della vita.” rispose la volpetta, cercando di calmare la volpe che ancora tremava per la situazione immaginata. “E non c’è nulla di male in questo. Tutto ciò che inizia, alla fine deve anche finire. E ogni addio porta in sé i semi di un nuovo inizio. Se sono addomesticata molte volte, significa che tante persone si avvicinano a me come mai nessuno prima. E nessuno si avvicina a me più di colui che mi ha addomesticato prima, solo in un altro posto. Perché ognuno è diverso, e diverso. E nessuno è migliore o peggiore dell’altro, ma è così com’è stato conosciuto per la prima volta.”

“E hai pianto sempre, ad ogni addio?” chiese la volpe, ammirando improvvisamente la forza di questa volpetta che poteva sopportare così tanti addii.

“Sempre.” rispose la volpetta. “Non sarà mai più facile, ma ad ogni occasione sarò più ricca di valori interiori, perché chi entra nel mio cuore non può uscirne senza lasciare un segno. E questi piccoli segni rimarranno sempre dentro di me per ricordarmi. E questi ricordi compensano tutto il dolore che viene con l’addio. Perché sento che non sarò mai più sola.”

“Raccontami ogni volta che sei stata addomesticata!” chiese la volpe, perché era diventata molto curiosa riguardo a questa volpetta, in cui vivevano così tante tracce di addomesticamento che non si sentiva mai più sola.

E la volpetta iniziò a raccontare, e la volpe ascoltava in silenzio. E sentiva che il suo mondo si stava espandendo attraverso le storie raccontate. Le molte storie portavano con sé molti ricordi e molte strane sensazioni, e la volpe aveva sete delle parole della volpetta, e desiderava anche essere addomesticata molte volte, non importa quanto fosse doloroso dire addio così tante volte, e avere molti amici e non essere mai più sola.

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